Se vi è la necessità di attivare un piano di rientro significa che abbiamo un cliente in difficoltà per cui occorre valutare se merita la nostra fiducia oppure se sia preferibile accelerare il processo di incasso tramite le vie legali.
Presa la decisione di attivare un piano di rientro avremo come ritorno anche una maggior fidelizzazione del cliente. La gestione dei piani di rientro deve tener conto anche del fatto che, spesso, non si interrompe l’attività commerciale con il cliente durante il piano per cui occorre monitorare con attenzione l’evoluzione della valutazione del cliente.
Per quanto riguarda le procedure occorre strutturare il lavoro in modo che nell’allestimento dei piani si tenga conto: del capitale delle fatture insolute da inserire nel piano, delle spese e degli interessi.
A questo punto è opportuno un primo giro di autorizzazioni che consenta di attivare la richiesta del consenso del cliente, elemento essenziale all’attivazione del piano. Ricevuta l’autorizzazione del cliente occorre procedere con l’ultima approvazione del piano da parte delle strutture interne preposte.
Se la numerosità dei piani di rientro diventa significativa, occorre definire regole che su entità di importo o numerosità di rate, consentano di procedere automaticamente al calcolo delle spese, degli interessi e della suddivisione dell’importo risultante nelle singole rate.
Il piano così attivato deve entrare in un processo di monitoraggio per quanto riguarda i pagamenti delle rate tenendo conto che, di norma, è accettabile un pagamento che ritardi al massimo sino alla data del pagamento della successiva rata. Qualora il pagamento non venisse onorato occorrerà riportare il piano allo stato iniziale ridefinendone uno nuovo, pianificando un saldo e stralcio oppure attivando la pratica legale. Qualora si optasse per un nuovo piano occorrerà sottoporlo nuovamente all’approvazione del cliente per poi proseguire con quanto fatto durante la generazione del piano originale.